Oltre ad essere utilizzata nell’ambito scolastico, devi sapere che la lavagna è un materiale usato fin dall’antichità e tradizionalmente è sempre stato usato nel settore dell’edilizia, ma anche nel campo artistico. In particolar modo, nella Venezia del Cinquecento si è diffusa nelle botteghe degli artisti la pratica di usare come supporti per la pittura tavole d’ardesia o pietra di lavagna. Infatti, artisti del calibro di Tiziano e di Sebastiano del Piombo hanno sperimentato questo materiale per creare opere destinate ad uso esterno, ma soprattutto per dimostrare la loro abilità, ottenendo grandi risultati. Inoltre, è stata determinante la qualità cromatica della pietra che ben si adatta alla pittura della scuola veneta.
La rarità delle opere dipinte su questo materiale deriva principalmente dal problema del peso, che è molto superiore a quello di una tela, la quale invece è prediletta per la facilità del trasporto, in quanto può essere tranquillamente arrotolata. E questo con la pietra non è proprio possibile. Come si realizza la pittura su lavagna? La pittura su pietra riduce al minimo il problema della preparazione, che avviene con l'applicazione sul supporto di una miscela calda di olio, di resine e di cera fusa.
Per evitare l’assorbenza del colore nel tempo e per ottenere grandi effetti di luce pura, bisogna levigare la pietra. Invece, per riprodurre parti del corpo, come per esempio la porosità della pelle, si utilizzano le zone più scabre. Il Museo del Prado conserva le due opere su lavagna di Tiziano ( Ecce Homo - Museo del Prado ) e di Sebastiano del Piombo ( Cristo con la cruz a cuestas - Museo del Prado ).