Agli inizi del XVI secolo Venezia vanta di un benessere particolarmente florido, non solo in campo economico e politico, ma anche negli ambienti intellettuali, dove i patrizi amano circondarsi di artisti e di opere d’arte. È proprio in questo contesto che si forma la personalità di Tiziano.
Da subito entra nella bottega di Giovanni Bellini , dove impara a padroneggiare la tecnica della pittura ad olio e approfondisce lo studio del tonalismo. Qui incontra Giorgione , dal quale assimila la tecnica del colore e incomincia a maturare uno stile del tutto personale: stendere i colori in modo rapido e a volte impreciso, senza disegni preparatori, ottenendo immediatezza e forte espressività. Con il suo talento eclettico ( Galleria Borghese ), riesce a realizzare capolavori di varia natura, divenendo il primo pittore della città, grazie alla nomina di “Pittore Ufficiale della Serenissima”. Ma è grazie al suo stile unico e sopraffino che diviene presto un artista ricercato dalle più importanti personalità dell’epoca, come Francesco I, Carlo V, Filippo II, il Duca di Mantova ed Urbino, il Duca di Ferrara e papa Paolo III. La fama e i grandi successi lo hanno spinto a mettere in piedi una bottega nella quale gli allievi realizzano i dipinti alla maniera “tizianesca”, in modo da potersi dedicare solo alle opere di maggior prestigio. Negli ultimi anni, Tiziano opera un cambiamento stilistico, che lo porta, da un lato, a rinunciare ai colori accesi in favore di tinte più cupe ed effetti di chiaroscuro, e dall’altro, a dipingere senza pennelli, addensando o stendendo il colore con le dita ( Museo del Prado ).