Olio o acrilico?

Sei davanti ad un dipinto e ti stai chiedendo se si tratta di una pittura ad olio o acrilica. Riconoscere la tecnica che l’artista ha utilizzato non è facile, specialmente per i non addetti ai lavori, ma ci sono delle particolarità che possono aiutare anche l’occhio meno allenato. Quali sono le differenze tra le due tecniche pittoriche?
La pittura ad olio è sicuramente la regina indiscussa dei quadri dal XIV secolo in poi ed è composta principalmente da pigmenti e olio. È una tecnica molto popolare tra gli artisti perché crea un effetto materico, dovuto all'aggiunta di nuovi strati di pittura su quelli già esistenti.

Olio o acrilico - foto 1

La pittura acrilica, invece, nasce nella prima metà del Novecento e ha un tempo di asciugatura molto veloce: sono sufficienti da un'ora a pochi minuti di tempo. È una tecnica meno tossica in quanto utilizza una miscela di resina acrilica con dei minerali e dopo l'essicazione non va incontro a crepe. Può essere utilizzata su molteplici supporti, quali la carta, la tela, il cartone, il legno, la plastica, il gesso.
Quale tecnica preferire?
L'olio è particolarmente resistente nel corso del tempo, infatti molte opere d’arte pittoriche, di secoli e secoli fa, sono state ritrovate con colori ancora intatti. L’acrilico, invece, lascia sulla tela effetti di luce e colori sublimi, ma presenta una grande omogeneità su tutta la superficie con un risultato brillante.

Olio o acrilico - foto 2
Olio o acrilico - foto 3