Per apprezzare la grande maestria dello scultore Giambologna basta andare sotto la Loggia dei Lanzi a piazza della Signoria a Firenze per ammirare la statua raffigurante il Ratto delle Sabine.
La scultura è alta più di 4 metri e rappresenta il rapimento di una giovane Sabina (in alto) da parte di un romano (al centro), che viene ostacolato da un anziano sabino (in basso). È doveroso precisare che il gruppo scultoreo va osservato da più punti di vista, girandogli attorno. Osservando dalla piazza, il groviglio di corpi si presenta articolato attorno a un blocco centrale, a mo’ di colonna, in cui la parte sinistra della scultura appare spigolosa, mentre la parte destra del corpo del giovane romano presenta, contrariamente, una linea sinuosa. Guardando in direzione di Palazzo Vecchio, il gruppo assume la forma di un arco, la cui concavità è rivolta a sinistra. La stretta delle braccia del giovane romano che cinge la donna all'altezza dei fianchi è il punto in cui si esprime la maggiore sensazione di forza.
Osservando il gruppo statuario dall’interno della Loggia dei lanzi, si ripropone la prima veduta, ma invertita: nel primo caso solo due personaggi sono rivolti di fronte e uno è di spalle, mentre da questa visuale i due sabini volgono le spalle all' osservatore, mentre il romano si mostra frontalmente. Volgendo le spalle a Palazzo Vecchio le tre teste appaiono tutte a destra, mentre i corpi si legano formando due arcate consecutive volte nella stessa direzione. Braccia, corpi e gambe formano un incrocio di linee che lega graficamente i tre personaggi, evidenziando l’impeto della scena.