Ti è mai capitato di ascoltare parole incomprensibili in alcuni testi di musica jazz?
Sicuramente ti sarai chiesto se si trattasse di una lingua sconosciuta e avrai cercato il testo in internet con risultati deludenti. Mettiamo subito le cose in chiaro: si tratta dello stile Scat. Ma che cos'è lo Scat?
Lo scat altro non è che la sostituzione delle parole cantate con l'imitazione vocale degli strumenti musicali.
I cantanti non utilizzano parole di senso compiuto, ma dei semplici fonemi senza senso. Praticamente la voce diventa strumento. Lo scat rientra a pieno regime nel mondo dell'improvvisazione e la conferma proviene da un episodio che è passato alla storia e che tanti continuano ancora a ricordare. Durante la registrazione di un brano, nel lontano 1926, Louis Armstrong , insieme al suo gruppo "The Hot Five", ha improvvisato una parte della canzone con parole senza senso a causa della caduta dal leggio del foglio con le parole. Da quel momento lo scat viene utilizzato da tantissimi cantanti, come Ella Fitzgerald, Dizzy Gillespie, Cab Calloway, Leo Watson, Mark Murphy. Anche l'Italia può vantare dei suoi talenti scat, come i cantanti Gegè Telesforo e Lucio Dalla. Sebbene questo mezzo d'espressione sia legato principalmente alla musica jazz, non stupisce il fatto che molti rapper hip hop utilizzino il canto scat per inventare i ritmi del loro rap.