Le opere dello scrittore inglese John Milton sono fortemente influenzate dalle sue vicende personali e politiche, ma soprattutto dalla convinzione di dover seguire il suo paese, la sua lingua e il suo Dio tramite la poesia, perciò inizia a scrivere, inizialmente in latino.
Dopo vari viaggi ed esperienze all’estero, il poeta decide di aprire una scuola nella quale viene subito impegnato nella stesura di una serie di interventi politici a livello di matrimoni, di divorzi e di educazione fino allo scoppio della Rivoluzione inglese, dove si schiera dalla parte del Parlamento, essendo un puritano convinto. Dopo l'esecuzione del re Carlo I, diventa segretario del governo Cromwell, nonostante venga colpito da una serie di spiacevoli eventi: viene lasciato dalla moglie, la quale ritorna ma muore e resta da solo con quattro figli; dopo poco tempo perde anche uno dei figli e subisce un progressivo peggioramento della vista che lo porta alla cecità; si sposa di nuovo ma dopo due anni muore anche la seconda moglie; infine, viene imprigionato dopo la morte di Cromwell nel 1658.
Tornato in libertà si ritira dalla vita politica e si dedica alla poesia, dando vita ad uno dei suoi più grandi capolavori: il Paradiso perduto .