Il rifiuto del realismo nell’ambito della pittura è una conseguenza delle problematiche esistenziali che vengono sollevate dopo il secondo conflitto mondiale. Franz Kline, insieme ad un piccolo gruppo di artisti americani, si pone il problema della pittura, giungendo all’abbandono dei percorsi figurativi riconoscibili e finendo per essere incluso nell’ Action painting . La sua ricerca si concentra sull’affascinante città di New York, che diventa il tema principale della sua pittura, con le sue strade, il suo traffico e la vita metropolitana.
Dal 1950, il pittore americano crea uno stile personale, violento ed impetuoso, caratterizzato da colpi brutali di colore nero su grandi tele bianche ( Whitney Museum of American Art ). Queste strisce sovrapposte l’una sull’altra, molto simili alla calligrafia cinese, si estendono oltre il quadro, creando una nuova spazialità.
Le sue espressioni pittoriche sono delle sperimentazioni sui rapporti tra le percezioni dei nostri corpi nello spazio e la nostra risposta emozionale a tali percezioni. Anche nelle opere astratte della maturità, le larghe pennellate ( Tate Modern ) che compongono i suoi quadri esprimono i vasti spazi, le tensioni, le contraddizioni, ma anche la bellezza dell’immensa metropoli.