Egon Schiele (1890-1918)

Nonostante l'attività artistica di Egon Schiele durò soltanto 10 anni, si fece subito conoscere tra i pittori della sua epoca. Attraverso l’arte, il pittore dimostrò di esser un espressionista fuori dal comune manifestando apertamente il dolore, la sofferenza, la miseria e la disperazione umana che affliggeva ogni individuo alla fine del XIX secolo.

Egon Schiele - foto 1

Iniziò a dipingere corpi nudi, spesso il proprio, in pose contratte, contorte, deformate e cadaveriche, stravolte dalla sofferenza e rinchiuse all’interno di linee taglienti e spigolose. Ritrasse anche molte ragazzine, magre e spigolose, in bilico tra l’infanzia e la pubertà e ciò gli costò un’accusa ed un’incarcerazione per corruzione di minorenni. I suoi nudi irreverenti e spregiudicati con pose oscene, con lo sguardo spesso rivolto verso lo spettatore, hanno urtato la morale del tempo. L'occhio dell’artista andava oltre ciò che l’uomo era in grado di vedere e l’insistenza sul tema della morte sottolinea quanto l'artista avesse scavato nell'animo umano. Successivamente l’artista iniziò ad aprirsi verso l'esterno e nelle opere dell’ultimo periodo Egon Schiele cominciò a guardare oltre le sue ansie e le sue insicurezze osservando quelle degli altri, come se fosse giunto a un’accettazione del dolore come qualcosa di inevitabile.

Egon Schiele - foto 2

Ogni quadro è un frammento dello stesso Schiele, in cui espone sentimenti e passioni che vanno dal disagio all’angoscia, dall’ironia al compiacimento, dalla paura all’introspezione, mostrandosi nella sua fragilità.