Dante Alighieri è uno dei più grandi poeti di tutti i tempi, noto per il suo capolavoro, la Divina Commedia . Ma il sommo poeta ha composto tante altre opere che mettono in luce la sua visione filosofica, politica e linguistica.
Alla base del suo pensiero vi è la visione religiosa della realtà: critica la società del suo tempo per il degrado morale, evidente nella crisi delle due maggiori istituzioni dell'Impero e della Chiesa e guarda al passato dal punto di vista del presente, attraverso una reinterpretazione in chiave cristiana.Alla base di questa decadenza, per Dante, c’è la corruzione della classe politica e l'ascesa della nuova borghesia bancaria e mercantile. Attraverso l’esperienza forzata dell’esilio, il poeta matura un rifiuto nei confronti della frammentazione politica dei Comuni, opponendo un modello universalistico. Per gestire meglio l’umanità c’è bisogno di un potere imperiale, che deve essere consesso direttamente da Dio.
La sua poetica è investita dallo stilnovismo, per esaltare la figura della donna-angelo, ovvero Beatrice, ed elaborare uno stile dolce e leggiadro, considerando l'amore come un’esperienza spirituale mistica di elevazione a Dio. Sul piano linguistico, la posizione di Dante è a favore della valorizzazione della lingua volgare, ma non come sostituzione del latino.