Strade, città e luoghi famosi invasi dalla natura. Ma chi si nasconde dietro a questi scenari onirici ed evanescenti? Si tratta del visual artist Timo Helgert, che con i suoi fiori virtuali e il  surrealismo  alla  René Magritte  ha dato vita ad un mondo immaginario. In pieno lockdown ha creato il progetto The return of nature, che consiste in video tridimensionali dei luoghi simbolo di diverse città che la pandemia ha reso paurosamente deserte e che l’artista ha animato con fiori e praterie, come, per esempio, la metro di New York o la Galleria Vittorio Emanuele II di Milano.

Natura e città, mondi separati e paralleli per antonomasia, nella sua arte diventano il binomio di una ribellione contro questo pensiero separatorio, in cui possono coesistere universi paralleli. Strade, monumenti e tutto ciò che è stato costruito dall’uomo vengono sostituiti da prati fioriti e da suoni della natura. Questi due mondi sono uniti dal desiderio di ricercare la bellezza, la pace, la creatività e le emozioni, per consentire all’essere umano di fuggire dalla realtà e di trovare la pace e la calma. Il visual artist Timo Helgert ha mescolato paesaggi naturali e urbani, dando vita a “luoghi” dove anche l’impossibile diventa possibile.

Da un vagone della metropolitana di New York alla Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, dalla Torre Eiffel di Parigi al Taj Mahal ( vacades.com ): tutti questi luoghi, colpiti dal Covid-19, sono stati scelti come gesto di solidarietà per tutte le persone che hanno vissuto e che stanno vivendo questo momento difficile. Helgert crea arte di evasione, lontana dalla vita moderna della città, attraverso l'uso di nuove tecniche digitali, realtà aumentata e design 3D, con lo scopo di dare speranza e pace in un mondo frenetico.