Si può suonare con una carota, con un sedano, con una melanzana o con delle zucche?
Se hai mai visto un concerto della Vegetable Orchestra, allora hai avuto il piacere di ascoltare carote-flauti, sedani-violini o zucche-percussioni. Tutto è nato per gioco la notte di Natale del 1997, quando, un pomodoro è stato trasformato in uno strumento musicale e, strano ma vero, ha cominciato a suonare perfettamente soltanto con un soffio effettuato nel punto giusto. Da qui in poi, l’orchestra spicca il volo, riscuotendo grande successo ed esibendosi nelle sale da concerto esclusivamente con strumenti costruiti con le proprie mani con frutta e verdura fresche, scelte la mattina nel mercato della città che li ospita.
Ma le stravaganze non terminano qui! Sebbene le orchestre siano composte da musicisti, il collettivo austriaco è formato da una bella zuppa di… professionisti: artisti, architetti, designer, poeti, scrittori e musicisti. Non ci sono confini musicali per la Vegetable Orchestra, in quanto spazia dalla musica elettronica sperimentale al jazz, dal noise alla dub. Ad accompagnare le performances ci sono dei video che proiettano delle immagini affascinanti mentre un meraviglioso profumo di verdure si diffonde nell’aria. Ma una volta finito il concerto, che fine fanno tutte queste verdure? Niente paura! Alla fine di ogni esibizione l’orchestra effettua un’altra trasformazione degli “strumenti-ortaggi” in una squisita zuppa offerta al pubblico.
Insomma, senza dubbio assistere a un concerto della Vegetable Orchestra è un’esperienza davvero unica che risveglia i sensi e nutre sia la mente che il corpo.