Demon Inside è il titolo di uno dei più affascinanti progetti che l’artista salernitana Chiara Pepe ha realizzato nella sua brevissima ma intensa vita artistica. Attraverso l’arte del bodypainting è riuscita ad esprimere bene il senso di mistero dei demoni-mostri che si impossessano dell’animo umano. Alle spalle delle figure immortalate negli scatti, realizzati sempre dall’artista, vi sono sfondi monocromatici neri con lo scopo di portare lo sguardo dell'osservatore verso il viso dei protagonisti, proprio come faceva Caravaggio .
Fondendo luce, atmosfera e attenzione al dettaglio, Chiara ha posto l’attenzione sulla vitalità e la profondità psicologica dei soggetti che mette in posa, scegliendo non il momento stesso dell’evento, ma quello immediatamente successivo, proprio per cogliere le emozioni che passano nei soggetti. Grazie ai contrasti di luce e ombra e all’evidenza dei volumi dei corpi che emergono dallo sfondo monocromatico nero, lo spettatore viene coinvolto emotivamente. L’obiettivo di questo progetto è stato quello di evidenziare il fatto che la punizione del martirio non deve per forza avvenire per opera di altri, ma può essere una punizione personale. Quindi il martirio è interno ai santi stessi e l’autoinfliggersi diviene una pena vera e propria. Il suo linguaggio pittorico è diretto e comunicativo e i suoi personaggi sono tratti direttamente dalla vita quotidiana, come in queste scene sacre, in cui “raffigura” uomini e donne terreni e comuni. Chi vede la serie di santi di Demon Inside resta affascinato dal realismo delle figure che manifestano una sofferenza quasi brutale.
Per esempio, per rendere la sofferenza pura, l'artista ha reso più drammatica l’immagine di Santa Lucia, la quale, anziché subire la crudeltà del gesto di essere cavata gli occhi, sono gli stessi occhi che sono usciti fuori da soli a causa della sofferenza e del dispiacere.